Terni di Ridolfi
L’opera dell’architetto romano Mario Ridolfi è stata fondamentale per la ricostruzione della città di Terni nel dopoguerra.
Il legame tra Ridolfi e la città di Terni, già iniziato negli anni Trenta, con la realizzazione della fontana di piazza Tacito e la partecipazione al concorso nazionale per il nuovo piano regolatore, continua nell'immediato dopoguerra con il piano di ricostruzione e, nel 1960, con il piano regolatore, per proseguire fino agli anni Ottanta con la redazione di alcuni piani particolareggiati del centro città.
La sua opera è orientata a creare un'immagine nuova della città, rimodellando il centro antico, ridisegnando gli spazi funzionali, rivalutando le periferie; tutto ciò dando grande rilievo all'uso dei materiali, primo tra tutti la pietra sponga, ma anche i mattoni, il cemento armato e le maioliche, rendendoli funzionali all'arredamento dei palazzi. Alcuni degli edifici progettati da Ridolfi sono capolavori di architettura, come le case Chitarrini, Franconi e Pallotta, i palazzi Briganti e Staderini, la scuola media Leonardo da Vinci, il complesso Fontana e la casa Lina a Marmore.
LE TAPPE DELL'ITINERARIO
La fontana monumentale di Piazza Tacito è l’emblema iconografico di Terni e rappresentazione simbolica della sua industria dell’acciaio, quella che l’ha fatta conoscere anche oltre i confini nazionali e ne ha definito l’identità per oltre un secolo.
Nel redigere il piano di ricostruzione della città bombardata, Mario Ridolfi v’inserì la via Primo Maggio parallela al corso Tacito ed individuò uno slargo che collegava le due strade: Largo Villa Glori.
Palazzo Briganti, merita una posizione d’eccellenza nella Terni “segnata” dalla matita di Mario Ridolfi e Wolfganf Frankl.
L’edificio, progettato da Mario Ridolfi con Wolfgang Frankl tra il 1960 e il 1964, è occupato da un albergo, uffici, negozi e residenze.