CAOS Centro Arti Opificio SIRI
Nel 1905 la Ferriera chiude e dal 1910 lo stabilimento è destinato a lavorazioni metalmeccaniche e chimiche prevalentemente per scopo bellico. Nel 1925, per iniziativa di Luigi Casale, nasce la SIRI, Società Italiana Ricerche Industriali, attiva nella produzione di ammoniaca sintetica e prodotti chimici e nello studio e sfruttamento di nuovi procedimenti industriali nel campo della chimica, della fisica e della meccanica. Dal 1945 si registra un progressivo calo della produzione e dei lavoratori, per arrivare alla chiusura definitiva nel 1983. La proprietà dell’area viene rilevata in più fasi, dal 1997 al 2002, dal Comune di Terni per la quasi totalità dell’ex opificio e, grazie a una campagna di recupero e riqualificazione, ospita dal 2009 il CAOS, Centro Arti Opificio Siri.
Il recupero degli spazi industriali dell’ex fabbrica chimica SIRI, restaurati e riqualificati, è un caso esemplare nel panorama italiano della riconversione delle aree industriali dismesse in ambito urbano. Da fabbrica chimica a fabbrica della cultura, così nasce la spina dorsale della nuova città creativa, scansione emblematica nel processo di ridefinizione di Terni sotto il segno della contemporaneità.
Alcuni spazi esterni mantengono l’impianto originale come il viale di accesso, lo slargo centrale del sistema abitativo originario e alcuni elementi infrastrutturali, tra cui le opere di presa d’acqua per le centrali elettriche, mentre la totalità degli edifici preesistenti è adibita oggi a servizi culturali marcando uno scarto fortemente innovativo. Inoltre, una sezione del corpo perimetrale è stata convertita in abitazioni private. Con i suoi 5600 mq dedicati allo sviluppo culturale, il CAOS è un centro di produzione e fruizione delle arti aperto e flessibile, composto da spazi espositivi permanenti come il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice e il Museo Archeologico di Terni, una vasta area dedicata alle esposizioni temporanee nazionali ed internazionali, il Teatro Sergio Secci, l’AreaLab dedicata ai laboratori didattici e creativi, atelier per residenze e produzioni artistiche, una biblioteca specializzata, una sala video e un caffè ristorante, il FAT da vivere fino a sera.