Palazzo Gazzoli
Non erano cosa da poco le proprietà della famiglia Gazzoli, nel 1700, visto che s’estendevano da via Roma fino all’odierna via XI Febbraio. Un appezzamento di mansioni considerevoli, che una famiglia agiata come quella dei Gazzoli poteva certo permettersi. I Gazzoli erano una famiglia borghese che gestiva diverse attività imprenditoriali, ivi compresa – insieme alla famiglia nobile dei marchesi Sciamanna – la ferriera Pontificia, oltre il fiume Nera. La potenza economica portò i Gazzoli ad “ingentilirsi”, tanto che arrivarono ad annoverare tra i loro congiunti il cardinale Luigi Gazzoli che, in precedenza, era stato per incarico dello Stato Pontificio governatore di Città di Castello, Ascoli Piceno, Loreto e Ancona ed era stato poi insignito del cappello cardinalizio da Pio VII con cui intrattenne uno stretto e fiduciario rapporto.
Fu Luigi Gazzoli a decidere la costruzione del Palazzo attraverso la ristrutturazione di una serie di costruzioni che insistevano nella proprietà della famiglia. Accanto al palazzo, disegnato dall’architetto Andrea Vici, fu costruita la cappella di famiglia e dirimpetto ad essa una scuderia ospitata in un edificio a forma di esedra. In un insieme per quanto possibile reso armonioso, visto che comunque si utilizzarono anche strutture edilizie preesistenti.
L’edificio che ospitava le scuderie fu arricchito da un orologio, mentre nel cortile interno fu realizzata una fontana usando un sarcofago antico attualmente non più in loco. All’interno il palazzo fu arricchito da una decorazione pittorica di ottimo livello, eseguita da Liborio Coccetti. Lo stato di abbandono da parte della costruzione e l’utilizzo quale sede di associazioni pubbliche e per civili abitazioni, ne ha danneggiato seriamente arredi e decorazioni interne. In anni recenti la proprietà del palazzo, l’Istituto per le case popolari, ha provveduto ad un profondo restauro di quel che rimaneva della cappella privata e, soprattutto, dell’immobile destinato ad uso pubblico e diventato sede della Procura della Repubblica e di due sale-auditorium ospitate nei sotterranei.
La proprietà dei Gazzoli si affacciava su via Roma, allora una delle strade principali della città, con una struttura che fu resa particolare: aveva ospitato un convento ed era stata sede di una delle prime sedi ospedaliere di Terni, ma loro la fecero diventare un’arena, un luogo dedicato agli spettacoli, forse in questo ispirati dal fatto che le loro scuderie erano state innalzate sul sito del teatro Romano di Terni le cui vestigia risalivano al primo secolo d.C. L’arena ospitò spettacoli e circhi equestri. Vi si esibì anche la compagnia di Buffalo Bill in tournée in Europa. In tempi più recenti l’Arena Gazzoli è diventato il Politeama Ternano.