Teatro Secci
Nel quadro della complessità, anche normativa, del recupero di un’area industriale dismessa, che prevedeva la cessione di una parte dell’area a privati per la realizzazione di un centro commerciale, quel capannone era rimasto tagliato fuori. Esso era tra le pertinenze del centro commerciale, ma non emergeva un’esigenza per il suo riutilizzo.
Forse anche per la sua posizione, in fondo all’area verso la via Giandimartalo da Vitalone e perpendicolare alla lunga striscia edificata che, lungo la stessa via, ospitava in origine gli alloggi dei dirigenti, poi destinata nel progetto di recupero ad insediamenti abitativi e quindi, in seguito ad una revisione del progetto stesso, a sede museale e formativa. È per questo che quel capannone è stato l’ultima tranche dell’intervento di restauro e riuso dell’ex Siri.
L’abbondanza di spazio suggerì l’idea di riutilizzo che fu attuata mediante l’istituzione di un teatro di tipo sperimentale. È nato così quello che oggi è il Teatro Secci. I lavori sono stati condotti e terminati nel corso del 2010, quando fu inaugurato e intitolato alla memoria di Sergio Secci, giovane ternano, appassionato operatore di teatro, che morì nella strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, aveva 24 anni. Si era laureato al Dams di Bologna e quella mattina andò alla stazione per spostarsi in treno a Treviglio, per un appuntamento che aveva con i componenti di un gruppo teatrale con cui avrebbe dovuto collaborare per una serie di spettacoli.
La città di Terni ha voluto perpetuarne la memoria dedicandogli il nuovo teatro del complesso Ex Siri, in un’opera che sposa la cultura operaia (da cui Sergio Secci proveniva) con quella dell’arte a tutto tondo. In una costruzione che fa parte del patrimonio archeologico industriale sono ospitate strutture tecniche d’avanguardia. Trecento i posti a sedere.
Info biglietteria Teatro Secci
+39 342/6241721