Palazzo Spada
I più antichi documenti in cui è citata la famiglia Spada risalgono alla prima metà del 1300. Una famiglia di notai che nei due secoli successivi aumentò la propria influenza a Terni fino a raggiungere l’apice con Michelangelo Spada (1521-1584).
Nel periodo di massimo fulgore avviò la costruzione di Palazzo Spada che, nell’animo suo, doveva rappresentare il segno della sua potenza, l’ostentazione del prestigio da lui acquisito a Roma, l’affermazione di un primato nei confronti di altre famiglie aristocratiche e dei notabili di Terni. I lavori si svolsero in contemporanea a quelli di rifacimento del palazzo del governatore papale; di entrambi fu proprio lo Spada il curatore per conto della Curia papale.
Un incarico delicato che gli fu assegnato anche per la fiducia e la benevolenza di cui godeva: papa Giulio III, di cui fu “cameriere segreto”, gli affidò i feudi di Forano e Collescipoli assegnandogli il titolo nobiliare di conte. Morto Giulio III e salito al soglio pontificio Paolo IV, dopo un breve pontificato di Marcello II, ciò che sembrava perpetuo tornò ad essere temporaneo, e Collescipoli, tornò alla disponibilità della chiesa, soprattutto in conseguenza del fatto che i collescipolani si ribellarono. Insieme al feudo gli Spada persero anche il titolo di conti che, però, successivamente fu loro nuovamente conferito da papa Clemente XI. Fu così che gli Spada divennero i Conti di Collalbero, un castello che si trovava nelle vicinanze di Perugia. Nel frattempo, però, Michelangelo Spada aveva lasciato la vita pubblica.
Il progetto di Palazzo Spada è attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane che a Terni aveva prestato il proprio impegno nella realizzazione delle opere idrauliche della Cascata delle Marmore. L’intera struttura è stata restaurata dopo l’acquisizione da parte del Comune di Terni. Un restauro che eliminò completamente l’intonaco e che trasformò in ingresso principale quello che, in effetti, era il retro del palazzo, da cui si accedeva ad un grande giardino racchiuso in ampia recinzione e ricco di alberi, secondo la tipica struttura dei giardini del Cinquecento.
Le sale interne hanno mantenuto la loro ricchezza con cicli di affreschi opera del pittore fiammingo Karel Van Mander, ritoccati ed in parte reinterpretati in fase di restauro, motivo per cui è andata perduta parte della loro visione originale.
Nella sala principale sono raffigurati episodi della battaglia di Lepanto e della strage degli Ugonotti, che Michelangelo Spada volle a rappresentazione della sua visione politica favorevole alla controriforma ed improntata ad una ferma opposizione al protestantesimo. Sono tra i pochi affreschi del Palazzo risalenti alla costruzione originaria. Altri interventi pittorici sono stati effettuati in epoca successiva fino al XIX secolo, quando il palazzo Spada era passato di proprietà della famiglia dei conti Massarucci. Nel XX secolo Palazzo Spada ospitava le Suore del Bambin Gesù ed era diventato appannaggio della curia vescovile.
L’intera costruzione ha struttura di cubo, parzialmente trasformata a seguito di un rifacimento nel secolo XVIII con la costruzione di un sistema di archi nella parte allora posteriore ed oggi facciata principale, che collegavano due altane costruite ai lati del palazzo. Gli archi furono successivamente tamponati ad ottenere ulteriore cubatura.