Collescipoli
Per la sua posizione ebbe in passato, soprattutto durante il Medioevo, una notevole importanza legata al controllo di un’importante arteria viaria, la via Flaminia. E in questo stesso periodo fu a lungo contesa tra Terni e Narni. Il toponimo Collescipoli si ritenne derivato da “Collis Scipionis” (colle di Scipione), in realtà l’etimologia sembra che sia connessa alla sua posizione su un “colle isolato” o “scoglioso”.
I due bei campanili che si elevano dall’abitato richiamano l’attenzione. Risaltano sul panorama. Per arrivare al borgo bisogna fare una deviazione dalla statale Via Flaminia (in direzione Narni) e imboccare poi la strada, fiancheggiata da un ricca vegetazione arborea, che sale fino al paese.
Ma l’importanza di Collescipoli non fu circoscritta al periodo medievale, cui risalgono le mura che lo cingono e le due porte d’accesso: Porta Ternana e Porta Sabina. Lo si capisce visitando il centro storico. Perché qui è racchiuso uno straordinario patrimonio architettonico: pregevoli palazzi gentilizi edificati tra il ‘500 e il ‘700 dalle influenti famiglie legate per le loro attività alla città di Roma (dalla seconda metà del XVI secolo, Collescipoli dipese direttamente dalla Camera Apostolica). Il primo di questi edifici nobiliari si incontra presso Porta Ternana, punto di accesso al borgo. E’ Palazzo Ungari, costituito dall’accorpamento di diversi edifici realizzato nel XVIII secolo.
Di grande pregio sono i due edifici che prospettano sulla Piazza del Risorgimento- Palazzo Comunale e Palazzo Catucci, costruito nel ‘500 e ampliato nel ‘700. Il Palazzo Comunale presenta al suo interno affreschi del XVI secolo e sulla facciata due altorilievi che ritraggono Garibaldi e il collescipolano Giovanni Froscianti, braccio destro del condottiero. Il legame di Collescipoli con l’epopea garibaldina è testimoniato anche dalla presenza del beccaccino, l’imbarcazione- conservata proprio qui- con cui Garibaldi fuggì da Caprera. Palazzo Genga preserva in alcune Sale rilevanti affreschi settecenteschi.
Altrettanto belle sono le chiese, tra cui si ammira Santa Cecilia, con lo splendido chiostro, progettato dall’architetto Domenico Bianchi, dell’annesso monastero. Si scopre che i due campanili che connotano il profilo del luogo, appartengono uno alla chiesa di San Nicolò, (dedicata al Patrono di Collescipoli) e l’altro alla elegante Collegiata di Santa Maria, affiancata alla porta Sabina. San Nicolò fu edificata nell’XI secolo e restaurata nel XVI secolo. Vi si trovano dipinti di considerevole valore artistico come il ciclo di affreschi di Evangelista di Nardo e una Madonna col Bambino di Sebastiano Fiori, allievo del Vasari. Questo edificio religioso custodisce il prezioso organo realizzato nel XVII secolo dal mastro organaro Luca Neri.
La Collegiata di Santa Maria risale al XII secolo, ma fu molto trasformata nei secoli XV e XVI. L‘interno, abbellito con decorazioni barocche, conserva rilevanti opere d’arte come la “Madonna del Rosario” del Pomarancio. Il raffinato portale è frutto dell’abilità artistica di Rocco di Vicenza, allievo del Bramante. Il campanile reca un bell’orologio a sei ore.
Ma la “gemma” di questo luogo di culto è il meraviglioso ORGANO HERMANS, realizzato dall’omonimo maestro fiammingo nella seconda metà del XVII sec. (è il primo organo barocco italiano). Di grande valore, anche per essere uno dei pochi rimasti in Europa dello stesso artista, l’organo è stato restaurato nel 1995. Da allora si svolge annualmente il prestigioso HERMANS FESTIVAL, che vede la partecipazione di musicisti di tutto il mondo.
Importanti chiese si trovano anche fuori del centro abitato come la Chiesa della Madonna del Colle, della cui primitiva costruzione sono preservati gli affreschi quattrocenteschi, e la Chiesa di Santo Stefano situata lungo la strada Collescipolana, all’interno del cimitero. Documentata dall’anno 1094, è in realtà ritenuta ancora più antica (viene ascritta ai secoli VII-VIII). L’interno presenta affreschi votivi di cui fu autore principale il Maestro di Narni del 1409.